L'Accademia
degli Euteleti della Città di San Miniato fu fondata nel 1822, per iniziativa
di alcuni eruditi sanminiatesi. L'idea era quella di ricostituire un sodalizio scientifico-letterario,
proseguendo idealmente l'esperienza delle più antiche accademie sanminiatesi. I
soci fondatori furono Torello Pierazzi, Damiano Morali, Enrico Bonfanti,
Maurizio Alli Maccarani, Giovacchino Taddei, Averardo Genovesi, Pietro Bagnoli. Quest'ultimo, già istitutore del Granduca di Toscana Leopoldo II, poeta ed esperto grecista, fu eletto presidente
perpetuo o onorario.
I
membri del sodalizio, su suggerimento di Pietro Bagnoli, scelsero l'appellativo
di “Euteleti”, col significato di volontari ovvero uomini che agiscono
con propria volontà, indipendentemente da obblighi o costrizioni esterne.
Bagnoli individuò anche lo stemma, costituito da un cavallo non spronato,
affiancato dalle parole ΑΚΕΝΤΗΤΟΣ ΦΕΡΕΝΙΚΟΣ, ovvero “senza finimenti”, “privo
di briglie e sproni”. L'equino capace di muoversi in autonomia e in libertà,
infatti, vuole alludere all'agire dei volontari
senza impulso estraneo.
Dalla nascita in ambito erudito-letterario, ben presto l'Accademia acquistò un carattere generalista: agli interessi nelle Lettere si aggiunsero quelli nelle Scienze e nelle Arti. L'Accademia, oltre agli ordinari, fu arricchita da innumerevoli soci corrispondenti da tutta Italia. Furono Euteleti Alessandro Manzoni e Giosuè Carducci, il chimico Gioacchino Taddei e il filosofo Augusto Conti.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
F. M. Galli Angelini, Gli «Euteleti», in «Bollettino dell’Accademia degli Euteleti», n. 1, San Miniato, 1919, p. 6.
M. Zucchelli, Gli Euteleti e il loro motto araldico. Note storico-critiche, in «Bollettino dell’Accademia degli Euteleti», n. 51 (4), San Miniato, 1984, pp. 25-32.
A. Matteoli, Sullo Stemma accademico esposto al Museo Diocesano di San Miniato al Tedesco, in «Bollettino dell’Accademia degli Euteleti», n. 62, San Miniato, 1995, pp. 65-79.