L’Accademia degli Euteleti della città di San Miniato
ha organizzato una giornata di studi dedicata alla figura dello scultore
medievale Giroldo da Como che si terrà a Palazzo Grifoni sabato (5
ottobre).
L’Accademia ha trovato subito la piena adesione e la
collaborazione del vescovo monsignor Giovanni Paccosi e dell’avvocato Giovanni
Urti, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato.
“Un appuntamento molto importante – sono le parole del
presidente Luca Macchi – perché si tratta del primo convegno dedicato al
lavoro di questo scultore. L’evento, che ha ottenuto il riconoscimento del
Ministero dei beni culturali e il patrocinio della Regione Toscana, della Cet,
dei Comuni e delle diocesi della Toscana che conservano opere di Giroldo da
Como. L’opera di Giroldo presente a San Miniato si trova nella prima sala
del Museo diocesano d’arte sacra. Si tratta del grande bassorilievo marmoreo
raffigurante l’annunciazione con accanto un altro bassorilievo recante uno
stemma nobiliare diviso in due bande orizzontali e una scritta dedicatoria in
latino. Queste due straordinarie opere erano parte dell’antico ambone
della pieve romanica di Santa Maria Assunta e Genesio Martire, oggi
cattedrale. Il testo dell’epigrafe è molto importante perché ci dice il nome
dello scultore, Giroldo da Como, che ha realizzato l’ambone, ci dice l’anno di
esecuzione, il 1274, e infine tramanda anche il nome del committente, Dego
Cancellieri di Pistoia che dal 1 settembre 1273 assunse la carica di podestà di
San Miniato”.
Nel corso dei molti lavori intrapresi nel tempo
all’interno della cattedrale l’ambone è stato smontato e alcune sue parti sono
andate perdute, mentre altre parti, di difficile identificazione, si trovano
dislocate in vari ambienti attigui alla cattedrale, oppure nel corso dei secoli
sono state impiegate quale materiale di recupero, come probabilmente la lastra
marmorea oggi murata in una parete della Cappella del Battesimo successivamente
riutilizzata per realizzare una epigrafe.
Ma fermiamoci al bassorilievo con l’Annunciazione e
allo stemma con il testo latino. La scena dell’Annuncio a Maria è formata dalle
due figure dell’Angelo e della Madonna. Alla sinistra di chi guarda c’è
l’Angelo, la parte destra è risolta con una edicola architettonica che inquadra
la Vergine nell’atto di accogliere l’annuncio, ai suoi piedi la piccola figura
di una ancella che osserva. Questa lastra scolpita doveva costituire il lato
principale dell’ambone rivolto verso l’assemblea dei fedeli. La parte che
riporta lo stemma del committente e l’iscrizione era probabilmente parte di uno
dei lati. Trovarsi a lavorare nello stesso territorio e nello stesso tempo in
cui si stava affermando prepotentemente il nuovo stile, che successivamente
verrà denominato Gotico, ha permesso a Giroldo di giungere ad una personale
sintesi poetica, tra soluzioni dove sono ancora persistenti stilemi legati
all’iconografia bizantina e le nuove, robuste, forme del Gotico.
Di Giroldo di Iacopo da Como (che in qualche
occasione si firma anche “da Lugano”) si ignora con precisione la data di
nascita che viene di solito ipotizzata nel 1225 e la morte avvenuta nel 1295.
Interverranno al convegno i più importanti studiosi dell’opera dell’artista e
del suo tempo. Gli storici dell’Arte sono concordi nell’indicare che la
formazione di Giroldo si sia svolta a Lucca per poi svilupparsi e dare forma a importanti
commissioni a Prato, Pistoia, Massa Marittima e San Miniato. Giroldo ha
lavorato in un periodo di grande effervescenza artistica e il suo lavoro e la
sua poetica si sono incrociati con i modi e le soluzioni portate dai vari
Nicola Pisano, Giovanni Pisano e Arnolfo di Cambio.
L’importanza dell’artista è confermata dall’importanza
del luogo e cioè la Pieve dei Santi Maria e Genesio a San Miniato e dal
committente Dego Cancellieri di Pistoia che “per ordine di re Carlo
d’Angiò, con lettera data in Siena, l’1 settembre 1273 assunse, per la durata
di un anno, la carica di podestà di San Miniato”.
Il bassorilievo dell’Annunciazione è legato anche ai
tragici fatti del luglio 1944 e ne è divenuto testimone importante. Il 22
luglio 2024 per volere del vescovo monsignor Giovanni Paccosi è stata
realizzata una copia dell’opera, delle stesse dimensioni, e collocata nel punto
esatto dove venne colpita dalla cannonata.
La giornata di studi si prefigge di definire la
figura di Giroldo da Como, esplorandone le origini, precisandone il raggio di
attività e contestualizzandone l’opera nella più ampia temperie culturale e
artistica della Toscana del Duecento.
nella Toscana del Duecento
GIORNATA DI STUDI
San Miniato, 5 ottobre 2024
Sessione mattutina
Presiede Luca Macchi (Presidente dell’Accademia degli Euteleti)
ore 9.30 |
Saluti istituzionali e introduzione alla Giornata di Studi
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10.00 |
Valerio Ascani (Università di
Pisa) Giroldo artista “periferico” e il rinnovamento formale e ideologico
dell’arte toscana nel secondo Duecento
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10.30 |
Giacomo Guazzini (Musei Civici di
Pistoia) Nuove proposte per l’attività di Giroldo a Pistoia
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11.00 |
Coffee break
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11.15 |
Letizia Badalassi (storica dell’arte) Ancora sui rilievi di San Giorgio. Note e riflessioni sull’attività
lucchese di Giroldo
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11.45 |
Beatrice Nannipieri (Università di Pisa) Il fonte battesimale del Duomo di Massa Marittima: programma iconografico,
realizzazione e legame con i culti locali
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12.15 |
Discussione
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13.00 |
Pausa pranzo |
Sessione pomeridiana
Presiede Annamaria Ducci (Accademia di Belle Arti di Carrara)
14.30 |
Marco Collareta (Università di
Pisa) L’Annunciazione di Giroldo da Como a San Miniato
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15.00 |
Francesco Fiumalbi (Accademia degli
Euteleti) L'ambone della pieve dei SS. Maria e Genesio di San Miniato. Per
un'ipotesi di ricostruzione.
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15.30 |
Daniele Sorace (Accademia di
Belle Arti di Carrara) L’Annunciazione di Lapo all’Accademia di Belle Arti di Carrara
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16.00 |
Discussione finale
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16.30 |
Visita alla Cattedrale dei SS. Maria Assunta e Genesio Martire e al
Museo Diocesano di Arte Sacra
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Evento aperto al pubblico
La Giornata di Studi è organizzata dall’Accademia degli Euteleti in collaborazione con:
e con il patrocinio di: